Qualcuno potrebbe pensare che io voglia ritornare sui temi associativi dell’Unione italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, ma in realtà io mi voglio soffermare su quanto è successo alle olimpiadi. Un’atleta Afgana ha mostrato un cartello con la scritta “Liberate le donne Afgane”. per questo è stata squalificata con un atto del tutto inumano che dimostra, se ancora ve ne fosse stato bisogno, quanto le olimpiadi siano ormai una competizione che ha abbandonato lo spirito olimpico delle origini e si sia consegnato alla politca o ancor peggio all’affare.
Credo che tutti i cittadini liberi e pensanti, si debbano mobilitare affinché quella squalifica venga cancellata e per far si che cresca nel mondo l’indignazione per le leggi che i Talebani stanno imponendo nel loro paese contro i diritti umani.
Siamo davvero al medioevo ma un medioevo dei più retrogradi.
Viva le donne Afgane.