La raccolta “L’Archivio della mia Coscienza” è costituita da pensieri e poesie di vario genere che non rispettano particolari canoni poetici e potrebbero essere giudicate molto male se valutate sul piano stilistico.

Non le spiegherò per dare libertà di interpretazione e sarei contento se voleste farmi sapere le vostre impressioni che regolarmente  pubblicherò.

Troveretre un capitoletto a cui tengo particolarmente nel quale pubblico una serie di scritti delle mie compagne di classe e di due professoresse dell’Istituto magistrale di Stato Regina Margherita di Torino.

Poi pubblico brevi testimonianze dei miei parenti , figli e di mia moglie.

Puoi farmi sapere le tue opinioni compilando il form sul mio sito www.massimovita.it

Buona lettura.

Racconti

Care lettrici e cari lettori,  non ricordo quando ho scritto la mia prima poesia ma ricordo che scrivo almeno dalla seconda media e cioè da quando vivevo all’Istituto Domenico Martuscelli di Napoli.

Le prime poesie che qui si possono leggere non in ordine di tempo sono state scritte a Torino.

Molte cose le ho scritte preso dagli eventi della mia esistenza ma altre le ho scritte man mano che maturavo le mie convinzioni ideali prima e religiose dopo.

Da adolescente, guidato dalla famiglia, frequentavo la Chiesa e devo dire che non ci trovavo particolare interesse.

Poi da giovane studente delle superiori mi sono allontanato in modo netto e deciso dalla religione e dalla fede.

In me si sono fatte strada le filosofie orientali e poi lo scettiscismo più forte.

Non ero ateo ma agnostico e cercavo la mia realizzazione nel mondo della politica e dell’associazionismo.

Ho ritrovato una poesia che scrissi in quel tempo che qui riporto.

Cristo

Che sei nato è quasi certo,

che sei nato da donna non è un pretesto,

che non hai un padre terreno è per coprire un incesto.

Poi la tua predicazione

Sei stato crocifisso come un ladrone ma della tua resurrezione non ci sono convincenti prove.

In quel periodo ho conosciuto un sacerdote presentatomi dalla mia compagna di scuola Monica e con questo incontro la mia vita è cambiata.

Don Renato Casetta mi incontrò in privato più volte e con lui ci fu un dialogo profondo ma mi rispettò a tal punto da non parlarmi mai della sua fede e del suo ruolo.

Un giorno Monica mi chiese se potevo partecipare alla messa in memoria di un suo zio prete e io le dissi che forse non era il caso perché io non ci credevo.

Lei mi disse: “Vieni per starmi vicino e condividere con me un ricordo”.

Allora accettai e ci recammo presso il seminario maggiore dove don Renato era vice rettore.

Durante la celebrazione don Renato fece una omelia che non ho potuto dimenticare. Parlo di vita eterna , di perdono e di speranza.

In me si accese una luce e al momento della comunione mi avvicinai all’altare quasi in lacrime.

Dopo quella celebrazione scrissi questa poesia:

Fede Mia

Oh mia ragione

Che hai offuscato il mio cuore,

che mi hai reso duro al messaggio

che di quel Cristo sulla croce non mi hai fatto comprendere la parola

che mi hai allontanato dalla vita vera

aiutami a vivere una fede sincera.

In seguito ho frequentato la parrocchia a Santa Marina, mi sono formato e ho svolto diversi ruoli anche di qualche responsabilità.

Oggi sono credente, un peccatore e non frequento la parrocchia e cerco però di vivere l’insegnamento del vangelo.

Poesie