Quando la politica si dimentica dei cittadini

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Quando la politica si dimentica dei cittadini

Nel nostro paese la politica da ormai molti anni, è diventata un teatrino poco edificante.
Si parla per slogan, si denigra l’avversario piottosto che proporre le proprie idee.
In entrambi gli schieramenti ci sono incoerenze profonde e questo non permette al parlamento di affrontare temi delicati come: il fine vita, la norma per l’affettività dei disabili e una seria regolamentazione dei rapporti tra fisco e cittadini.
Da tempo poi, si parla di abolire la burocrazia ma nulla si fa per raggiungere questo risultato.
Abbiamo un panorama normativo eccessivamente complesso e spesso in contrasto.
Un amico dice: “le leggi, per gli amici si interpretano, per i nemici si applicano”.
Io penso che ci sono politici, come cittadini che si comportano correttamente e servono le comunità di cui fanno parte mentre altri si servono di ciò che hanno intorno.
Da qualche giorno sto osservando i politici toscani dato che siamo prossimi alle elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale e quindi del presidente regionale.
Non sento parlare di cosa dovrà fare il prossimo Consiglio regionale ma di chi saranno i candidati e quali saranno le alleanze.
ritengo che questo modo di procedere sia del tutto fuori dal mondo e quanto di più vecchio ci sia nella politica.
Prima di tutto dovremmo valutare l’operato degli attuali amministratori e poi pensare ai candidati.
Su candidati e alleanze mi soffermerò in un prossimo articolo e lo farò con assoluta libertà dato che sono fuori dai giochetti politici e nemmeno sono interessato ad entrarci.
dirò la mia perché ritengo che tutti i cittadini dovrebbero interloquire con la politica per costringerla a porre al centro il bene comune, il benessere dei cittadini e soprattutto quello dei più deboli.
Pongo dei temi che spero entreranno nel dibattito politico:
come pensiamo di assicurare davvero una vita serena e autosufficiente alle persone gravi? si pensa di rivedere la norma per la vita indipendente per renderla più giusta, più aderente ai bisogni e soprattutto meno burocratica?
Si potrà, finalmente, costruire un piano serio per la mobilità di persone e cose?
Come si pensa di migliorare le nostre aree urbane e renderle più vicine ai bisogni dei giovani, dei bambini e degli anziani?
Si potrà mettere in atto una seria politica culturale che valorizzi i grandi patrimoni esistenti?
Chi lo sa, se mi riferisco a quanto si vede oggi, nulla di tutto questo si farà
a Siena, per esempio, sono pochi coloro che si sono pronunciati in merito alla proposta di realizzazione della cittadella dello sport nell’area aeroportuale di Ampugnano.
ci si ostina a parlare di aeroporto ma lo si fa pur sapendo che un aeroporto qui ha siena è anacronistico e forse dannoso per il territorio.
Sarebbe più serio collegare il territorio in modo efficiente con gli aeroporti esistenti e con l’alta velocità.A conclusione di questo articolo voglio ringraziare la consigliera Regionale del partito democratico Anna Paris la quale ha presentato una mozione per sollecitare l’approvazione di una norma che renda attuabile il dettato dell’articolo 48 della Costituzione italiana. Si chiede l’istituzione dei seggi digitali che consentirebbero anche ai disabili e in particolare, ai Ciechi di votare davvero in modo autonomo e soprattutto segreto.
Una battaglia prima personale iniziata alcuni anni or sono e poi attivata con il comitato rinascita UICI che nel frattempo si è sciolto.
Mi auguro che tutti i Consiglieri la firmino e soprattutto che tutti la votino.