La Presidenza Nazionale e la storia dei Probiviri sospesi.

La Presidenza Nazionale e la storia dei Probiviri sospesi.

di Antonella Improta

La vicenda che voglio narrarvi ha origini recenti: correva l’anno 2022, 11 Agosto, quando il Presidente UICI Nazionale Mario Barbuto, dopo un’autosospensione strategica, ma non contemplata dallo Statuto associativo, ai fini di ritornare a casa UICI se le cose non fossero andate bene, decideva di candidarsi alle elezioni scatenando l’indignazione di soci e dirigenti. questo sentimento, resisteva agli eventi e la rete, il web, i social, ne sono stati testimoni conservandone traccia indelebile. Mario Barbuto quindi, incarnando il decalogo dei bulli e dei cattivi di turno raccontati in ogni serie tv che si rispetti e dimostrando che ogni finzione può divenire realtà ha utilizzato una diretta radiofonica, trasmessa su slash Radio il 28 Settembre successivo, canale ufficiale dell’UICI Nazionale, senza che nessuno fermasse la messa in onda, per screditare pubblicamente chi l’aveva offeso nei mesi precedenti facendo ascoltare vocali di chat private rendendole di fatto di dominio pubblico. Il canale radiofonico fino a quel momento utilizzato per informare per lanciare messaggi inclusivi e di tolleranza, si era trasformato in questo caso nella gogna mediatica per punire il pensiero di qualcuno! Gli insulti e la messa in onda di conversazioni private hanno spinto in seguito un Avvocato di Trieste, Stefano Borella, a denunciare l’accaduto al Collegio dei Probiviri, un organo che da sempre ha avuto il compito di preservare il regolamento statutario e controllare che tutti i soci, soprattutto la dirigenza, lo seguano senza trasgredire in comportamenti indecorosi.

Il Collegio, all’epoca formato da Fortunato Pirrotta in qualità di presidente, da Aldo Grassini, eAngelo Mombelli, componenti effettivi e dai due componenti supplentiArmando Giampieri eLeonardo Distefano, dopo una valutazione attenta e con molto rammarico, decideva di sospendere Barbuto e così facendo, per la prima volta nella storia dell’UICI, decadeva la massima carica associativa. questo però, lontano dall’essere l’Happy andyng della nostra storia, costituisce una breve parentesi seguita dallo scioglimento di questo collegio, motivato dall’improvvisa incompatibilità del Presidente collegiale Fortunato Pirrotta, che contemporaneamente svolgeva presso la Sezione UICI di Reggio Calabria la funzione di Presidente onorario, la quale rispecchia piùun’onorificenza che UNA vera carica operativa!“ho rimuginato spesso sulla necessità di lasciare la carica di Presidente Onorario”, mi ha detto Fortunato Pirrotta, che ha così proseguito il discorso… “in numerose occasioni avevo pensato di lasciare quella carica, ma ogni volta per un motivo o per un altro rinunciavo! il 1 maggio, per motivi personali, ho presentato la rinuncia, che da tempo meditavo. Poi, come dimostrano alcune E-mail scambiate con il sig. Mario barbuto, che conservo ancora, il Presidente Nazionale sapeva di questa onorificenza che avevo ricevuto e nella suddetta mail, si era addirittura congratulato!”.

Demoliti opportunamente i Probiviri e tutte le loro istanze, Mario Barbuto tornava ad essere il Presidente Annunciandolo a gran voce mediante il canale radiofonico ufficiale. Le riunioni del consiglio successive agli eventi qui raccontati, hanno visto la riproposta, da parte di alcuni suoi componenti, degli ex costituenti Probiviri, assieme ad altri nominativi; in ogni caso, tra schede sparite e tempistiche errate nell’accettazione delle cariche, la burocrazia diventava per tutti loro un ostacolo insormontabile.

Trucchi da prestigiatore ben mescolati a regolamenti vari e al deferimento di 2 componenti, Pirrotta e Gianpieri, tra l’altro non ancora dimostrato e quindi non attendibile, perché come afferma la costituzione italiana, si è innocenti fino a prova contraria, li hanno visti sparire inesorabilmente. Fortunato comunque, ancora una volta, precisa che non sono rimasti in silenzio! “ abbiamo chiesto spiegazioni inviando richieste e documentazioni al Presidente Nazionale prima e al nuovo organo che ci ha sostituito, ma dopo una prima risposta in cui ci annunciavano di aver avuto problemi tecnici che avevano impedito di procedere, ci hanno poi scritto dicendo che la situazione sarebbe stata chiarita dopo il congresso nazionale.”

Quest’evento dunque, costituisce ancora il fulcro principale per sciogliere il bando della matassa e fare giustizia ed il compito dei giustizieri, degli eroi di domani è riservato ai delegati, i quali, guidati dal senso dell’imparzialità, potranno gettare le basi del cambiamento positivo di cui l’Associazione ha bisogno.