“Il voto segreto è un diritto civile e costituzionale”

“Il voto segreto è un diritto civile e costituzionale”

Protesta l’Uici contro la mancanza dell’e-voting per ciechi e ipovendenti

SIENA. Giovanni Laiolo, Presidente della sezione territoriale di Torino dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, ha scritto questa lettera al quotidiano “La Repubblica”.
“Tutte le volte che si avvicina una scadenza elettorale, avverto una sensazione di disagio. So che il voto è l’ossatura della democrazia, eppure c’è qualcosa che mi rattrista. Il fatto è che non mi sento pienamente libero di esprimere il voto in autonomia. La legislazione italiana consente ai cittadini ciechi di votare solo con l’affiancamento di una persona di fiducia che le accompagna in cabina e traccia, al loro posto, la croce sulla scheda.

Se anni fa questa procedura era la sola possibile, oggi mi sembra anacronistica. La tecnologia è matura per consentirci di votare con mezzi informatici sicuri e pienamente accessibili. Se attuato, il voto informatico potrebbe avere benefici per tutti. Con una differenza: per molti è solo una questione di praticità, per noi ci sono in gioco valori profondi, come l’autonomia, la dignità e il rispetto della segretezza. Sarebbe un bel passo di civiltà”.

Il Comitato Rinascita UICI intende sottoscrivere e sostenere questo documento, attivandosi per una raccolta firme che avrà come scopo finale la presentazione, da parte dei parlamentari, di una proposta di legge, che istituisca il seggio elettronico aperto a tutti.

L’iniziativa sarà incentivata ed affiancata da una forma di protesta attuabile durante le elezioni UE 2024. I ciechi ed ipovedenti che  aderiranno si recheranno con uno striscione, per qualche ora, fuori al proprio Comune di appartenenza o la Prefettura, in cui sarà riprodotta la propria tessera elettorale, con la scritta “Io non ho diritto al voto segreto”.

Massimo Vita, presidente di questo Comitato, lo farà il giorno 8/06/2024, dalle 15 alle 18 sostando davanti alla prefettura di Siena per tre ore.

Tornando al discorso del voto elettronico, gli esempi riportati da altre nazioni, ci dimostrano la fattibilità di questa metodologia, a patto di costruire delle linee guida in merito. Questa modalità consente agli elettori di votare non più servendosi della scheda elettorale cartacea, bensì utilizzando quella digitale. L’e-voting consente infatti, di votare sempre presso il seggio ma attraverso delle macchine digitali, mentre l’e-voting, consente di votare da remoto attraverso internet. Luminare per quanto riguarda l’e-voting, è l’Estonia, che, dal 2007, ha adottato il voto elettronico online, servendosi di un lettore collegato al computer al cui interno, si può inserire la propria carta d’identità digitale. Attraverso una password aggiuntiva, gli elettori possono esprimere il proprio voto da casa.

Vogliamo ricordare a tutti, che Negare l’attuazione di questa riforma quando l’operato di altri stati ne dimostra la fattibilità, significa sottovalutare i diritti costituzionali dei cittadini che ne hanno bisogno.

La segretezza del voto è per tutti? No, lo afferma la lettera aperta a Repubblica del presidente della sede territoriale di Torino dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.

Il “Comitato rinascita UICI” sottoscrive questa lettera e invita tutti i cittadini e i politici a porre la loro attenzione a questa realtà che vivono oltre 100mila persone in Italia.